Dopo una ventennale attività di doppiatrice, Anna Maria Tulli (Roma, 1961), si è lasciata trasportare da un amore spasmodico per la fotografia, diventata strumento per un'indagine estetica della realtà, condotta attraverso l'uso sistematico del digitale associato a materiali di stampa nuovi e sempre differenti, come alluminio, gesso, lino. Le fotografie dell'artista invenzioni, oltre che estetiche, tecniche - ruotano attorno ad alcuni soggetti chiave, quali la donna - la cui complessità è resa in volti lacerati e dagli sguardi negati - poi i bidoni metallici, arrugginiti e consumati, e infine i muri, vera anima della città, entro cui leggere i segni depositati dalla storia e dal tempo. Il volume, edito in occasione di una personale dell'artista a Milano, presenta il recente lavoro di Anna Maria Tulli, introdotto da un testo di Luca Beatrice e completato da apparati biografici.