Al momento dell'annessione dell'Austria al Reich Voegelin emigra negli Stati Uniti, da dove si fa referente delle condizioni in cui l'avvento del totalitarismo aveva sorpreso e costretto le coscienze di una moltitudine di studiosi. Per questo, gli studi raccolti in questo volume (provenienti da "The Journal of Politics" e "The Review of Politics") non sono soltanto utili alla collocazione della personalità scientifica voegeliniana, ma costituiscono un documento piuttosto interessante nella ricostruzione storico-culturale del frangente bellico. La raccolta ha una data d'inizio al 1939, ma poi si prolunga oltre la fine della seconda guerra mondiale e lambisce la fase iniziale della tensione russo-americana, nei primi anni '50. Si parte da un'analisi della società nazionalsocialista e sovietica, con alcuni accenni all'ideologia del fascismo, per arrivare alla riproposizione di un dibattito sulle origini del totalitarismo, che Voegelin intrattenne con Hannah Arendt, e all'inedito contenuto di un'appendice, con due conferenze radiofoniche del 1939 su temi politologici.