Alba degli anni 90, alba di un giorno qualunque nella soffocante estate di Aspesia, nella pancia del serpente, nel ventre profondo della provincia laziale. Tra il vocio familiare della televisione e le note lontane dei Cure una è la domanda ineludibile, inevitabile, che assilla i sensi ancora confusi di Pietro: cos'è successo ieri notte? Vuoto, tracce di pillole ingurgitate, sorrisi, sapore di birra calda evaporata. Questa domanda prende per mano il lettore e lo accompagna tra le pagine del romanzo, in una discesa agli inferi che ha le voci dei cinque protagonisti, antieroi di una generazione x messa all'angolo dalla sfiducia nel futuro, dalla mancanza di identità, dalla vita apatica in una provincia invisibile, in un cocktail nero di droghe e noia che sembra l'unica ricetta per sopravvivere all'adolescenza. Sullo sfondo, l'Italia della precarietà, dell'instabilità lavorativa che avanza, del crollo delle religioni e dei dogmi, con le ombre di Tangentopoli che iniziano ad allungarsi fin dentro le case. Un libro che parla con i toni egocentrici e insicuri tipici degli adolescenti, con suoni grunge e dialetti aspri di paese, e con un minimalismo esistenzialista che è il manifesto delle vite di questi, e di tanti ragazzi di ieri.