Un piccolo appartamento sul lago, una bella ragazza senza inibizioni e un medico affascinante che sta per cacciarsi nei guai Una volta fuori, nel corridoio dell'ospedale riservato agli ambulatori di specialistica, si sedette per cercare nella borsa gli occhiali scuri. «Com'è?» si sentì chiedere. Due sedie in là, era seduta una donna. «Dice a me?» chiese Rosa. «Sì.» Voleva sapere com'era quell'oculista nuovo, dal quale andava per la prima volta. L'aveva sempre curata l'altro, quello vecchio, che era andato in pensione. Questo, quello nuovo, com'era? Alto, bello, nero di capelli, avrebbe voluto rispondere Rosa. Quarant'anni circa. Anche sposato, non le era sfuggita la fede al dito. «Gentile», rispose. Poi aveva inforcato gli occhiali ed era partita alla volta della profumeria. Vista dal treno, la riva orientale del lago di Como è un vero spettacolo: tra una galleria e l'altra appaiono scorci di paesaggio da mozzare il fiato. Ne subisce il fascino Adalberto Casteggi, quarantenne, bello ed elegante oculista con studio a Milano. Si è innamorato del lago andando su e giù in ferrovia per sostituire qualche volta un collega all'ospedale di Bellano. Su quelle sponde ha stabilito ora il suo buen retiro, deliziato anche dalla compagnia di una sua paziente del luogo. Si chiama Rosa Pescegalli. Ha trentasei anni e li porta benissimo. Gestisce una profumeria e ha fatto palpitare parecchi cuori. È bella davvero, ma con gli uomini ha preso un po' le distanze, dopo una sofferta storia con un fascinoso calciatore del Lecco. Adesso li fa girare come vuole e quando vuole lei, ma niente impegni. Il dottore ne resta imbambolato, e stordito da tanta bellezza dimentica che, come tutte le cose belle, anche questa ha un suo prezzo. Un prezzo che bisognerebbe valutare se è il caso di pagare tutto o no, perché dietro l'oro luccicante del lago, delle montagne e soprattutto dello sguardo magnetico di Rosa (e della sua scollatura), si nascondono vecchi rancori e velenosi desideri di vendetta. Con "Bello, elegante e con la fede al dito", Andrea Vitali ci coinvolge in una storia solo in apparenza tranquilla di metà anni Sessanta. Lo splendore dei luoghi in cui ambienta i suoi romanzi ci rapisce, ma stavolta Vitali vuole metterci in allerta: come una giornata uggiosa di novembre può tingere il paesaggio di un mesto grigiore, anche gli amori più avvincenti possono d'un tratto mostrare il loro lato più pernicioso.
Bellissimo, non c'è che dire. Anche un libro davvero leggero da leggere, complimenti!
Bello, elegante e con la fede al dito
Samantha Izzo - 04/09/2017 16:51
2/
5
Purtroppo questo libro di Andrea Vitali, nonostante lui sia il mio scrittore italiano contemporaneo preferito, non mi è proprio piaciuto. Molto più vicino al genere romanzo rosa che allo stile classico di Vitali. Inoltre Rosa, la protagonista femminile, è una donna davvero pessima sotto tutti i punti di vista. Ma non è nemmeno questo il problema, a parte lo stile che strizza l'occhio al romanzetto rosa che proprio non mi piace, non ho mai sopportato i libri che non hanno un finale certo ma che si concludono lasciando immaginare al lettore cosa potrà accadere. Mi dispiace ma questa volta proprio non ci siamo.
signoretrosso - 04/01/2018 08:21
Samantha Izzo - 04/09/2017 16:51