Quasi tutte le fiabe cominciano con C'era una volta, ma questa è diversa. Questa comincia con C'è una volta... Perché è oggi che Belinda ha intenzione di ripartire e Borgo Propizio, un paese in collina, in un'Italia che può sembrare un po' fuori dal tempo, le pare il luogo ideale per realizzare il suo sogno: aprire una latteria. Il borgo è decaduto e si dice addirittura che vi aleggi un fantasma... ma che importa! A eseguire i lavori nel negozio, un tempo bottega di ciabattino, è Ruggero, un volenteroso operaio che potrebbe costruire grattacieli se glieli commissionassero (o fare il poeta se sapesse coniugare i verbi). Le sue giornate sono piene di affanni, tra attempati e tirannici genitori, smarrimenti di piastrelle e ritrovamenti di anelli... Ma c'è anche una grande felicità: l'amore, sbocciato all'improvviso, per Mariolina, che al borgo temeva di invecchiare zitella con la sorella Marietta, maga dell'uncinetto. Un amore che riaccende i pettegolezzi: dalla ciarliera Elvira alla strabica Gemma, non si parla d'altro, mentre in casa di Belinda la onnipresente zia Letizia ordisce piani, ascoltando le eterne canzoni del Gran Musicante. Intanto i lavori nella latteria continuano, generando sorprese nella vita di tutti...
La nostra recensione
Borgo propizio è una fiaba realistica scritta da Loredana Limone per il suo bisogno di un mondo parallelo in cui rifugiarsi, a cui fare ritorno. Il libro ruota intorno all'apertura di una latteria anche se in realtà Borgo propizio è un luogo tra il reale e l'immaginario in cui si svolgono delle storie quanto mai vere, vive, sebbene i personaggi siano tutti inventati.
Non esiste un borgo preciso ad aver ispirato l'autrice, ma "il borgo" tra tutti quelli che ha visitato, sfondo ideale per la sua storia perché l'autrice ama i borghi, quelli un po' antichi, quelli bistrattati, non considerati come dovrebbero, luoghi che danno un senso di eternità, dove l'aria è buona, il cibo genuino, dove il ritmo è diverso, dove anche la gente pare più autentica, dove le pietre parlano da sole. Loredana Limone ha così creato il suo borgo in cui trovare allegria e buonumore. I personaggi che lo abitano sono vivi, autentici, spontanei, senza sovrastrutture. La narrazione è venuta da sola¿
Valeria Merlini