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Botticelli. Ediz. illustrata - Cristina Acidini Luchinat
Botticelli. Ediz. illustrata - Cristina Acidini Luchinat

Botticelli. Ediz. illustrata

Cristina Acidini Luchinat
pubblicato da Pacini

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«Per l'artista Sandro di Mariano Filipepi, universalmente noto col soprannome di Botticelli o "di Botticello" coniato per il fratello maggiore Giovanni e trasferito a lui, parla il suo ricchissimo corpus di dipinti, comprendenti anche disegni e opere d'arte applicata di sua invenzione, che annovera alcuni tra i capolavori più noti dell'intera civiltà artistica occidentale. Al contrario, per l'uomo Botticelli le testimonianze sono sporadiche, indirette e sufficienti a suggerire soltanto qualche tratto della sua personalità. Sono note però molte contingenze esteriori della sua vita non breve, dalla nascita nel 1445 alla morte il 17 maggio 1510, grazie alle ricerche archivistiche intraprese ai primi del Novecento da Percy B. Horne e ampliate ai nostri giorni da attivi e perspicaci ricercatori quali Alessandro Cecchi e Louis Waldman. La famiglia Filipepi, costretta più volte a cambi di casa, dal 1464 si stabilì in Via Nuova d'Ognissanti (oggi del Porcellana), nel popolo di Santa Lucia, nel gonfalone Unicorno, nel quartiere di Santa Maria Novella, una zona sviluppata specialmente intorno all'attività della congregazione degli Umiliati in San Salvatore in Ognissanti, dedita alla lavorazione del vetro e soprattutto, anche grazie alla vicinanza del fiume Arno, della lana. Le vicende dei Filipepi sono state ricostruite attraverso documenti fiscali, come le portate al catasto - l'equivalente delle odierne dichiarazioni dei redditi - e atti notarili. Mariano era "galigaio", ovvero conciatore di pelli, in botteghe in affitto in prossimità del fiume. Dalla moglie Smeralda ebbe i figli Giovanni detto Botticello (sensale presso il Monte delle Doti), Lisa, Antonio (orafo, battiloro e altro), Beatrice, Maddalena, Simone (mercante) e infine Sandro, che, definito "malsano" nell'adolescenza, dopo l'istruzione di base sarebbe stato messo a imparare le arti. Il talentuoso ultimogenito non lasciò mai il nucleo familiare, anche dopo l'emancipazione nel 1481, svolgendo a lungo la sua attività in ambienti della casa paterna, come riferito dal padre nella sua ultima portata al catasto nel 1480: "è dipintore e lavora in chasa quando e' vole"...» (l'Autrice)

Dettagli down

Generi Arte Beni culturali e Fotografia » Forme d'arte e tecniche artistiche » Pittura » Storia dell'arte » Rinascimento dal 1400 al 1600 » Artisti

Editore Pacini

Collana Arte

Formato Rilegato

Pubblicato 15/05/2023

Pagine 272

Lingua Italiano

Isbn o codice id 9791254861097

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