Un vero scrittore, diceva Gustave Flaubert, dovrebbe fare l'amore col calamaio, anziché disperdere energie e linfa vitale con le donne. A questo pensa Gustavo Flávio, scrittore brasiliano amante del cibo e dei piaceri, mentre il suo ultimo romanzo ristagna nelle acque torbide della crisi creativa. Difficile astenersi per uno come lui, che desidera compulsivamente le donne, al punto da odiarle finché non riesce a sedurle. Con la fascinosa e sposata Madame X ci riesce subito, e subito è 'amour fou': giorni di passione, romantici progetti di fuga. Finché una signora dell'alta società carioca viene trovata morta sul sedile di un'auto, accanto a lei una copia autografata di uno dei tanti best seller di Flávio. Suicidio? Delitto passionale? Il libro costituisce un indizio? Forse. E per capirci qualcosa è bene rivangare l'oscuro passato del suo autore, quando ancora non era uomo di penna e seduttore formidabile, ma un prosaico impiegato di un'agenzia di assicurazioni. A quei tempi le secrezioni velenose di un rospo, il 'Bufo marinus', stavano per gettare sul lastrico la compagnia e nel panico la grigia esistenza di Flávio. Un animale che sarebbe diventato la sua ossessione e il protagonista, insieme al biologo Spallanzani, del suo eterno romanzo incompiuto. Era stata una donna allora a strappare Flávio dal pericolo, iniziandolo alle gioie del sesso, del cibo, delle belle lettere... In una contaminazione sorprendente tra alta letteratura e 'hard boiled', tra atmosfere da 'detective story' ed erudizione scientifica, Rubem Fonseca costruisce un noir enciclopedico, un romanzo di sesso, morte, cucina, letteratura, arte, biologia, un continuo cortocircuito fra dramma e farsa.