"Prima di tutto parlerò della rapina commessa dai nostri genitori. Poi degli omicidi, che avvennero più tardi." Ai nostri giorni, a distanza di mezzo secolo dai fatti, il professor Dell Parsons, americano trapiantato in Canada e alla vigilia della pensione, ricorda i due avvenimenti che hanno impresso una svolta decisiva alla sua vita e a quella di Berner, la sua gemella. Nel 1960, l'anno dei fatti criminosi, Dell e Berner hanno quindici anni e i Parsons sono una famiglia americana assolutamente normale, da cui sarebbe stato assurdo aspettarsi cose simili. Ma, come scrive Richard Ford, "il preludio a cose molto brutte può essere ridicolo, ma può anche essere casuale e insignificante. Cosa che merita di essere riconosciuta perché indica il punto da cui possono originarsi eventi disastrosi: a un pelo dalla vita di tutti i giorni".
La nostra recensione
Senza indugi. Questo è un romanzo meraviglioso. Un meraviglioso romanzo americano, perché Richard Ford è uno scrittore americano in tutti i sensi: per gli spazi narrativi ampi e circolari, per la voce dignitosa con cui descrive - senza nichilismo ma anche senza alibi - male e violenza, per il naturalismo simbolico che fa capolino da ogni pagina, quasi a punteggiare un percorso di salvezza, per le idee e la forza che trasmette nei suoi libri. I punti chiave della vicenda (la rapina in banca e gli omicidi) li conosciamo già fin dalla prima riga del romanzo: la realtà narrativa poi va a rempire lo spazio quotidiano di Dell Parson, che a distanza di cinquant’anni rievoca gli avvenimenti in una narrazione concentrica (di cui Ford è maestro) che scava nella storia intima, famigliare, collettiva e penetra sempre più a fondo, trascinando dentro il lettore, occhi a occhi con i protagonisti. Così acquistano senso i sentimenti che deflagrano nel romanzo: colpa, frustrazione, disperazione, perché “il punto in cui possono originarsi eventi disastrosi è a un pelo dalla vita di tutti i giorni”. Canada è la storia avvincente e ‘simbolica’ di una famiglia del tutto normale della profonda provincia americana del 1960, nell’estate che precede l’elezione di Kennedy, e che, nel paradigma di Ford, diventa il teatro di una quotidiana tragedia che segna inesorabilmente la vita dei due gemelli quindicenni Berner e Dell. Sua la voce narrante, suoi gli occhi spauriti, sospettosi e sconcertati che assistono impotenti alla deriva scatenata dalla sbilenca e improbabile rapina in banca dei genitori - figure a loro modo straordinarie per debolezza e ingenuità - e nella quale restano travolti i figli. Il rifugio in Canada, per evitare l’orfanotrofio, diventa per Dell un difficile percorso di formazione che attraversa il buio, la solitudine e la paura, e nel quale hanno un ruolo decisivo gli omicidi annunciati all’inizio. Questo libro ha una forza trascinante, una tensione composta di armoniosa disillusione e di pacata accettazione, tanto più accorta e benefica quanto più subdoli e spietati sono i salti della vita. Antonio Strepparola
Indubbiamente un grande scrittore. Scritto davvero bene. I luoghi suggestivi e intensi, talvolta un po' noiosa la trama, un po' ripetitiva. Un bel finale, per niente scontato. Non amo gli autori americani, ma i luoghi raccontati in Canada sono davvero particolari.
Canada
sabrinella70 - 21/05/2013 12:20
4/
5
Storia molto ben raccontata e scrittura scorrevole, attraverso gli occhi del ragazzo protagonista e narratore della vicenda che lo porta a dover crescere in fretta ed imparare a cavarsela dato che i genitori saranno assenti per la maggior parte della sua vita e sarà costretto a vivere con gente sempre diversa.. Consigliato a tutti!!!
marionbloom1 - 12/10/2013 18:56
sabrinella70 - 21/05/2013 12:20