"Personaggi filiformi, animati da una guizzante mobilità, si allungano si contorcono in una sarabanda di leggerezza graffiante: così Paul Klee nel 1911 illustrava il ""Candido"" di Voltaire, dando forma visuale - e quasi direi musicale - all'allegria energetica che questo libro - al di là del fitto involucro di riferimenti a un'epoca e a una cultura - continua a comunicare al lettore del nostro secolo. Nel ""Candido"" oggi non è il ""racconto filosofico"" che più ci incanta, non è la satira, non è il prender forma d'una morale e d'una visione del mondo: è il ritmo. Con velocità e leggerezza, un susseguirsi di disgrazie supplizi massacri corre sulla pagina, rimbalza di capitolo in capitolo, si ramifica e moltiplica senza provocare nell'emotività del lettore altro effetto che d'una vitalità esilarante e primordiale. Testo francese a fronte."