Questo secondo volume del carteggio tra don Giuseppe De Luca e Giovanni Papini documenta un passaggio cruciale della vicenda personale e del sodalizio intellettuale di quelli che furono due tra i maggiori protagonisti della cultura italiana tra le due guerre: il primo, sotterraneo ma tenace tessitore di un dialogo tra cultura cattolica e cultura laica; il secondo, celebre ma controverso scrittore e convertito. L'incontro di due figure pur così differenti per cultura, carattere, itinerario di formazione e ruolo pubblico alimentò un fitto intreccio di riflessioni sui rispettivi ruoli e su alcune tra le questioni allora di più viva attualità. Dal denso scambio epistolare emergono infatti temi quali la polemica antidealista contro Croce e Gentile, il conflitto tra Chiesa e fascismo sull'Azione cattolica, il mito della romanità, il confronto ormai ineludibile del cattolicesimo con la modernità. Attraverso il dialogo dei due intellettuali si snoda anche la prima stagione del "Frontespizio", che in buona parte proprio grazie al loro contributo sarebbe diventata una tra le più importanti riviste cattoliche degli anni Trenta.