Savinio pubblicò nel 1943, subito dopo "Narrate, uomini la vostra storia", questo libro di racconti, che rappresenta in certo modo la 'summa' della sua arte di narratore. Estraneo al clima della narrativa italiana di allora, Savinio è quanto mai congeniale al nostro gusto di oggi. questi racconti, spesso terribili e comici, accennano fin dal titolo a quella che è l'allegoria fondatrice di Savinio: la vita come una casa ingombra di un invincibile 'bric-à-brac', folta di presenze ominose, che possono essere una poltrona o il busto impolverato di una divinità pagana. Vivere è attraversare, in una sorta di perpetua allucinazione, le stanze di questa casa, dove gli oggetti allusivi continuamente si moltiplicano.