Dall'autore di "Medioevo in viaggio. Locande strade e pellegrini" e di "Diari dall'est. 10000 Km nel cuore dell'ex Unione Sovietica", un tuffo in uno dei peggiori drammi del XX secolo: il disastro nucleare di Chernobyl. Una narrazione avvincente, strettamente storica, dei fatti avvenuti la notte del 26 aprile del 1986 e le conseguenze nei mesi e anni successivi. Protagonista di questo libro è anche la città di Pripyat, una città fantasma ad appena due chilometri dalla centrale che ospitava all'epoca quasi 50mila persone, poi evacuate con colpevole ritardo. Così come protagonisti sono il centinaio di villaggi e piccole città evacuati anche loro e, alcuni, addirittura rasi al suolo. In alcuni di questi sono però tornati illegalmente degli ex residenti: i samosely, cui è dedicato nel libro largo spazio con tanto di dati e statistiche sulla loro presenza. Così come largo spazio è lasciato agli eroi di Chernobyl: Vigili del Fuoco, militari dell'Armata Rossa e persone comuni, i cosiddetti "liquidatori", che salvarono letteralmente il mondo da conseguenze ancora peggiori, al caro prezzo, spesso, della loro stessa vita. Sul libro non mancano poi i dati sulle conseguenze che la nube ebbe su tutta l'Europa e anche sull'Italia. Chiude una breve appendice con i peggiori disastri nucleari della storia. Un libro ricco di dati e statistiche ma anche emozioni e sentimenti, arricchito da alcune fotografi e sulla città abbandonata di Pripyat, così come è oggi.
Bello, anzi, molto molto bello! La raccolta di notizie è completa, esauriente, ben fatta e ben assemblata in una conseguenza logica e temporale eccellente, non era facile farlo in modo così preciso. Per il resto è ancora più bello per come fa rivivere le emozioni di quel brutto incidente vissuto dalla persone coinvolte e non solo loro. Mi sono ritrovata ad avere 9 anni e sentivo parlare di qualcosa di grande e pericoloso, ma senza capire bene cosa si intendesse per "catastrofe nucleare" oppure "radiazioni". Sono sempre stata affascinata dal quel grave accadimento e nella mia testa di bambina ha suscitato una curiosità che sono riuscita a soddisfare solo dopo anni, con ricerche e studi su libri e su internet che finalmente hanno sollevato un velo sulle infinite domande che avevo ancora senza risposta.
Oggi ho tante risposte riguardo a quel giorno ed a quello che accadde anche dopo, non le ho tutte ma continuo a cercare, non certo per morbosa curiosità ma perché quando si parla di Chernobyl sono ancora una bambina di 9 anni che non capisce perché non deve mangiare più la verdura dell'orto o bere dalla fontana fuori casa, in fondo non può essere così pericoloso qualcosa che non si vede...
Gran libro, ha approfondito ancora di più la mia conoscenza di quel che accadde a Chernobyl e dintorni non solo quella notte ma anche nei giorni e negli anni successivi.
Elisabetta Pontello - 10/10/2013 14:49