Nel volume, il quarto della serie, si alternano relazioni dedicate propriamente all'opera di Cicerone e relazioni dedicate alla fortuna della sua opera nella cultura moderna e contemporanea. Giuseppe Aricò esamina il rapporto di Cicerone con il teatro, mentre Giancarlo Mazzoli si sofferma sul concetto di gloria che emerge dalle sue pagine. Emanuele Narducci illustra l'irriverente ritratto ciceroniano tratteggiato da Gadda e Paolo Esposito dà conto della messa in scena della morte del grande Arpinate da parte della coppia Fruttero & Lucentini.