Il volume propone la tesi di laurea di Carlo Diano dal titolo Commento a Leopardi, discussa nel 1923, in cui già compaiono la qualità e la varietà degli interessi leopardiani del grecista, filologo e filosofo, che affronta l'intera produzione di Leopardi, confrontandosi con spirito critico e già molto originale con le principali interpretazioni del tempo, da quella di Francesco De Sanctis a quelle di Giovanni Gentile e Benedetto Croce. Il testo è introdotto dai curatori Francesca Diano e Gaspare Polizzi, che esaminano rispettivamente il valore esistenziale e formativo di questa ricerca per il giovane Diano, su un autore che "egli amò e che più lo accompagnò nella vita", e il contesto storico-culturale, nel quadro delle interpretazioni leopardiane del periodo. Il pensiero anticipatore e innovativo di Diano, già presente in quest'opera giovanile, emerge in particolare dagli illuminanti inediti di cui Francesca Diano si è avvalsa, contenuti nei quaderni preparatori della tesi, da lei recentemente ritrovati, e dall'epistolario, conservati nell'Archivio del padre. Il volume comprende anche, in un'appendice, il Dialogo fra Epicuro e Leopardi di Francesca Diano.