"Cora" (1833) è un brevissimo romanzo che racconta l'iniziazione amorosa di un giovane uomo, Georges, che, reduce da un lungo periodo sull'Ile de Bourbon, si stabilisce per un periodo in una cittadina della provincia francese, dove trova un impiego nell'amministrazione postale e si innamora, non ricambiato, della bella Cora, figlia di uno speziale. Georges incarna l'ambivalenza, tutta romantica, dell'amour-passion, in cui dolore e voluttà sono strettamente interdipendenti, e il "dramma" d'artista, incapace di orientarsi e di trovare una propria collocazione nel ristretto, meschino e superficiale universo piccolo borghese. La penna affilata e sagace della Sand rappresenta questa scissura non già da un'angolazione tragica e dolente, bensì con bonaria, garbata e intelligente ironia, scagliandosi tanto contro la mentalità e i costumi provinciali della borghesia, quanto contro gli eccessi di una generazione che vive il romanticismo con tale esaltata sensibilità, da non riuscire più a distinguere la dimensione del sogno e della fantasia, alimentata dalla letteratura, dalla vera realtà.