Figlia, sorella, amica, sportiva professionista, donna, studentessa: Larissa ha solo 19 anni ma è già tante cose. È una ragazza come tutte, con i sogni, le sfide, gli ostacoli di crescita e definizione di sé. Eppure Larissa è anche speciale, salta più lontano rispetto a ogni sua coetanea nel mondo. Larissa ha un talento unico e irripetibile, che comporta fatiche, responsabilità e ambizioni sempre più grandi, nella vita come nello sport. Andare, correre, saltare, provare, riprovare, provare ancora. Partenza, corsa, stacco, salto e poi si ricomincia da capo finché non si trova la formula giusta, centesimo di secondo e millimetro alla volta. Qualcuno dice che è il brutto dello sport, ma invece forse è il suo bello: ripartire ogni volta da capo, ogni volta in pista senza le distinzioni o le etichette predeterminate, tipo quello è bravo, quello non è bravo, quello ha fatto il record, quello è imbattibile, quello è figlio di. Lo sport, come del resto tutta la vita, ci spinge a conoscere i nostri limiti per poi imparare a superarli, ma anche a rispettarli. E il salto in lungo è solo un altro dei mille modi in cui Larissa prova a farlo. Come l'amicizia, l'amore, la moda, lo studio, Firenze e tutti gli altri tasselli che compongono la sua vita. In questo romanzo autobiografico si racconta cosa vuol dire nascere speciali, ma sentirsi comunque normali, un romanzo sulla generazione Z, la voglia di emergere e quella di inseguire i propri sogni, anche quelli apparentemente impossibili. Partire da un'idea e finire lontanissimo. Saltare da un punto e volare sempre più in là.