Aprile 2000. Mattina, sull'Est River. Il giovane miliardario Eric Packer esce dal suo lussuoso attico a tre piani e sale sulla limousine bianca per andare a tagliarsi i capelli a Hell's Kitchen. E' l'inizio di un viaggio lungo un giorno che lo porterà ad attraversare Manhattan per andare incontro al proprio destino. Durante il tragitto Packer, ossessionato da una folle scommessa finanziaria contro lo yen e da un'oscura 'minaccia attendibile' alla propria incolumità, incontra gli uomini e le donne della sua vita sullo sfondo di scenari erotici, o tragici, o enigmatici. Mentre precipita in un'oscura spirale autodistruttiva e distruttiva si imbatte via via nel funerale di un famoso rapper, in un rave party all'interno di un teatro abbandonato, in una protesta antiglobalizzazione violentemente repressa dalla polizia. Con un vivace alternarsi di situazioni metafisiche e comiche, dove il tempo subisce un'accelerazione e il presente finisce per confondersi con il futuro, Don DeLillo dimostra ancora una volta di sapere descrivere il mondo contemporaneo con una profondità che sfiora la premonizione.
Il solito grande DeLillo. Ogni frase è una pietra. Si fa tentare da qualche eccesso narrativo alla Camus, quando spara alla propria guardia del corpo ad esempio: non ce n'era bisogno. Ma il quadro di New York è oceanico. Comunque da leggere.
Cosmopolis
Anonimo - 10/07/2003 18:10
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Assolutamente difficile sembra di leggere un libro di matematica...la storia sembrerebbe interessante ma raccontata così non è per niente scorrevole. Per esempio spesso inizia delle scene raccontandole dalla fine e poi spiega l'inizio (una cosa che odio visto che poi devi rileggerti le righe precedenti). Sento di aver buttato via i soldi
Renato Di Lorenzo - 02/03/2004 15:57
Anonimo - 10/07/2003 18:10