Le creature che si muovono in "Creta", intesa come isola e argilla, sono esseri predestinati e plasmabili, proprio come Thea, la giovane protagonista che, tra sospensioni, inquietudini e coincidenze fatali, ricerca normalità e amore, muovendosi in spazi fantastici eppure così vicini all'intimità comune. Tra una assolata Sardegna e una grigia Scozia, si dipanano le storie popolate da personaggi borderline che aprono squarci sulle loro vite: la madre Florinda, che non ha mai compreso e accettato la figlia, il padre Aldo, che a suo modo aiuterà Thea a ritrovarsi mentre un vago ricordo comincerà ad affiorare, sollevando un atroce sospetto nei confronti del professor Franke, un oscuro chirurgo plastico. Un romanzo potente che incanta e commuove, sulla struggente forza della bellezza.