"Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, che la diritta via era smarrita". Armatami di granitica motivazione, riuscii a risalire, a capire che il controllo delle forme corporee rappresentava soltanto una fittizia identità, che la mia ossessione era solo un rifugio infausto per risanare le profonde lacune dell'anima e del mio Io che avevo, ormai, perso da tempo. Storie, queste, di anoressie e bulimie, di donne e uomini che, proprio come un bruco, sono rattrappite nel loro bozzo sintomatico, ma che, ritrovata la forza per iniziare il percorso di cambiamento, sostenendosi a saldi fili di seta, divengono crisalide per poi dispiegare le ali e spiccare il loro primo volo da farfalla, quello più ameno, più emblematico. Nelle parole che incarnano il tema del D.C.A, palpita il vivido cuore del libro: il filo di seta, personificato da tutti i componenti dell'equipe che, attraverso un approccio biopsicosociale, permetteranno alla "volenterosa crisalide" di riappropriarsi della propria vita.