Questo libro racconta la storia dell'editoria italiana del dopoguerra da una prospettiva particolare, quella di una figura del mondo editoriale di cui, solitamente, non si sa nulla: l'agente. Un anello della filiera che raccorda produzione e vendita, editore e lettore, ma che, proprio per questo, resta spesso in ombra: un testimone silenzioso, a volte anonimo, che invece conosce editori, lettori e libri come pochi. E che, per la prima volta, li racconta, in un libro che è appassionante come una memoria editoriale, libero come un diario, preciso come un'analisi storico-commerciale, e spericolato come un romanzo di avventure, libresche.