Il progresso tecnologico ha considerevolmente accresciuto la capacità umana di dirigere le forze della natura, ma ha anche finito con l'esercitare un impatto imprevisto e forse difficilmente controllabile sull'ambiente e persino sulla stessa umanità. Nella consapevolezza della responsabilità davanti al creato e nel riconoscimento della dignità inviolabile della persona, si rende necessaria la riconciliazione tra sviluppo economico e giustizia, nel segno del dialogo tra culture e appartenenze identitarie. E possibile un discorso sulla formazione con peculiare riferimento a stili di vita equi e solidali? L'ipotesi formulata nel volume muove da un'emblematica definizione del rapporto tra pedagogia e dottrina sociale della Chiesa Cattolica. La disamina compiuta individua nella significanza dell'esperienza religiosa un elemento imprescindibile in ordine alla governance del cambiamento. Un'ecologia umana e un'ecologia dell'ambiente, per il bene comune e la costruzione della vita insieme.