Il libro è una rilettura del Novecento attraverso due categorie di persone che ne sono state a loro modo protagoniste. Gli intellettuali che hanno pensato e organizzato i soggetti di liberazione (da Vladimir Jlich a Vladimir Luxuria); i ceri, le caste, le corporazioni politiche che ne hanno provocato la crisi o l'estinzione. La contiguità e le differenze irriducibili tra l'uno e l'altro gruppo di persone attraverso biografie e ricostruzioni delle effettive dinamiche storiche. L'autrice propone un approccio al secolo appena trascorso nella sua ambivalenza, nei suoi grandi eventi liberatori e nelle sue nefandezze, a partire dai moventi individuali, dalle "vicende di vita vissuta" dalla sua stessa esperienza di volontaria della politica.