Tutti gli uomini possono compiere un viaggio, percepire la grandezza della vita interiore, il raggio di luce che le meraviglie del mondo offrono allo sguardo distratto dell'uomo del nostro tempo. E proprio di quel viaggio l'Autore di questi versi intende parlare con la voce dell'anima. E un viaggio che si può percepire e vivere intensamente non solo nella pulchritudo cordis, ma anche nel dolore, che può trasformarsi in ricerca di senso del nostro vivere, e nel respiro della trascendenza, alla ricerca senza fine del sublime e della Verità. Certamente, non è la Verità dimostrabile, ma quella che si "mostra". Il mistero di Dio si disvela a colui che riconosce se stesso come enigma, come mistero e cerca d'essere capace del coraggio quotidiano di esperienze immediate e personali di autentica vita spirituale.