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Dall'isteria all'anoressia. Il potere seduttivo del corpo malato. Un caso letterario: «Fosca» - S. Nardi
Dall'isteria all'anoressia. Il potere seduttivo del corpo malato. Un caso letterario: «Fosca» - S. Nardi

Dall'isteria all'anoressia. Il potere seduttivo del corpo malato. Un caso letterario: «Fosca»

S. Nardi
pubblicato da Temperino Rosso

Prezzo online:
20,00
Prodotto acquistabile con Carte Cultura, 18App e Carta Docente
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Il presente lavoro ha lo scopo di esaminare e approfondire il rapporto tra il corpo femminile, la malattia (isteria e anoressia) e le cause scatenanti la malattia. Nel Medioevo uomini e donne vivevano il digiuno come uno strumento di purificazione dalle tentazioni e dai peccati mondani, al punto che si parlò di santa anoressia o di digiuni ascetici, capaci di elevare lo spirito al di sopra dei bisogni della carne. L'anoressia è il sintomo di un forte disagio ed è stata oggetto di varie interpretazioni: attraverso il dominio esercitato sul corpo, l'anoressica crede di trarre la sua forma di benessere, ma soprattutto la titolarità assoluta della propria vita. Questo meccanismo scatta in Fosca, creatura mortifera e dalla sessualità oscura, protagonista dell'omonimo romanzo di uno degli autori simbolo della Scapigliatura italiana, Igino Ugo Tarchetti. Se da un lato la nevrosi diventa la metafora usata da Tarchetti per descrivere l'ideale patologico dell'amore in cui il carnefice è donna, dall'altro, l'anoressia manifesta il disagio di tante altre donne incastrate in rapporti d'amore sbagliati, permeati dal possesso, dall'incapacità di svincolarsi dall'autorità dell'Altro.

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