Max Aub (padre tedesco, madre francese, nato a Parigi nel 1903, emigrato in Spagna nel 1914, tre anni - dal '39 al '42 - nei campi di concentramento francesi, dal 1942 emigrato in Messico), è tra gli scrittori spagnoli di questo secolo uno dei meno conosciuti in Italia. Un suo solo libro è stato finora tradotto: la biografia di un pittore mai esistito, Jusep Torres Campalans, che però più che come "ritratto immaginario" di un pittore e di un'epoca è stata letta come scherzo e beffa. E non che scherzo e beffa non sia, se tanti si sono ricordati di avere conosciuto questo mai esistito pittore: però nel libro altre cose si vedono o si intravedono. Ma per una migliore conoscenza dell'opera di Max Aub è forse meglio cominciare da questi "Delitti esemplari": che sono quelli che quotidianamente, in intenzione, si commettono e che Aub, trasportando la realtà nella surrealtà, dà per consumati: con lampeggiante fantasia, con davvero esemplare rapidità e leggerezza. Le antipatie, le insofferenze, gli insopportabili incontri della giornata di ognuno sfogati e liberati in delitti senza castigo.
Come ogni medio lettore alle prese con la propria coscienza, dopo aver letto più volte questi micro-capolavori sono stato attraversato da grande libertà citazionista, di studio stilistico e persino di estemporanea creazione. Poi ho avvertito una forma di rigetto, e non ci sono tornato se non dopo mesi e mesi. E' una faccenda ciclica.
Delitti esemplari
Anonimo - 08/08/2012 22:12
3/
5
Poche pagine, si legge in un'ora. L'argomento mi ha sempre interessata molto: gli abissi della mente umana. E questo splendido autore in un baleno li rappresenta perfettamente.
antonio bindi - 26/08/2018 13:24
Anonimo - 08/08/2012 22:12