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La proposta del metodo diretto per l'esercizio della democrazia nel terzo millennio, che consente di legiferare ordinariamente e permette al popolo di modificare legalmente le Costituzioni Nazionali moderne è l'unica forma di rivoluzione popolare perseguibile senza forza e/o violenza. È una riforma diversa, che evidenzia le ragioni etiche delegittimanti le costituzioni democratiche moderne. Le scelte politiche inique provocano crisi sociali e disaffezione popolare elettorale e svalutazione della mediazione politica. Occorre riscoprire lo spirito della democrazia con le varie categorie dei valori e del bene e per una nuova legittimazione etica e sociale delle costituzioni democratiche. La risposta alla crisi istituzionale è la chiamata diretta del popolo a decidere, lasciandogli acquisire l'indipendenza e la responsabilità, così da attuare la piena Democrazia Diretta.
Occorre riconoscere al popolo il diritto ad esercitare il potere legislativo quale fonte primaria assoluta e diretta sovra costituzionale e quindi non limitabile da alcuno o da alcunché, integrando gli strumenti politici e quelli del mandato parlamentare con la democrazia diretta, assegnando ai Referendum il ruolo legislativo primario attraverso la diversificazione delle materie, il raggiungimento del quorum, il meccanismo dei diritti delle maggioranze e delle minoranze, dei voti e votanti, attraverso il suffragio universale e il diritto di voto a tutti i minori.
Spunti di proposte di revisioni costituzionali e legislative sono offerti al pubblico confronto per l'esercizio della mediazione politica, che va filtrata attraverso le scelte popolari. La mediazione politica necessaria e doverosa dalla stragrande maggioranza dei commentatori, i quali, però, tendono a valutare come scarsa la capacità del cittadino nel giudicare ciò che è meglio fare.
Nello specifico le ipotesi riguardano un totale ridisegno dello Stato attraverso alcuni passaggi ben determinati:
- totale separazione tra loro dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario;
- elezione diretta di Presidente della Repubblica, responsabile del potere legislativo e del Parlamento e del Capo del Governo,responsabile del potere esecutivo del Governo;
- riduzione degli organi elettivi in percentuale alla popolazione;
- Senato con meno di 100 senatori, quale organo inquisitorio e di controllo costituzionale, ma soprattutto organo di gestione e controllo del potere giudiziario;
sostituzione di Regioni, Province e Comuni con due livelli amministrativi intermedi;
- assegnazione allo Stato dell'oro della Banca d'Italia e di tutte le proprietà pubbliche;
- invio di una lettera al Presidente Napolitano per sollecitare, con un messaggio alle Camere, l'esercizio della democrazia diretta sull'esempio della Svizzera.

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