In un nebbioso, buio pomeriggio di novembre, Eugène Malou si spara un colpo di pistola uscendo dalla casa del conte d'Estier, a cui ha invano tentato di chiedere un prestito. Tutti, in città (una piccola città della provincia francese), pensano che lo abbia fatto perché ormai era rovinato. E da una virulenta campagna di stampa hanno appreso sul suo passato dettagli sordidi, inquietanti. Alla famiglia lo spericolato imprenditore non lascia neanche i soldi per il funerale. Tensioni e rancori non tarderanno a scatenarsi, e ciascuno andrà per la sua strada. L'unico a restare in città sarà Alain, il figlio minore, che non accetta né di andare a vivere a Parigi con la madre, né di condividere con la sorella, una procace giovane donna la cui aggressiva impudicizia lo turba e lo imbarazza, l'appartamentino che le ha preso in affitto il suo amante, un noto chirurgo fornito di una moglie e due bambine. Ad Alain toccherà un compito arduo: uscire dall'inconsapevolezza in cui ha sempre vissuto, e soprattutto ricostruire un'immagine coerente dell'uomo che è stato suo padre - mettendo insieme gli sparsi tasselli della propria memoria e i racconti di quei pochi che l'hanno conosciuto davvero. Nel corso di quella che sarà al tempo stesso una sorta di indagine e un'iniziazione alla vita, il ragazzo scoprirà non solo quanto possano essere ingannevoli le apparenze, ma anche quale sia la vera ragione del suicidio di Eugène Malou. E saprà di essere, come suo padre, come suo nonno, un autentico Malou.
La nostra recensione
Iniziare un romanzo di Simenon è, per ogni appassionato lettore, come rientrare in un ambiente familiare che per qualche ragione si era trascurato troppo a lungo. Per fortuna la sterminata produzione dello scrittore belga, che conta centinaia tra romanzi e racconti, continua a riservare molte sorprese. Così è per Il destino dei Malou, romanzo del 1947 che non solo non ha subito la polvere del tempo, ma anzi si rivela straordinariamente moderno grazie alla fine e profonda analisi psicologica che l'autore compie sui suoi personaggi. La cosa più importante per Simenon è raccontare una vicenda umana, veicolando il dramma verso il disvelamento della verità. Quella stessa verità che la famiglia Malou sembra non essere particolarmente interessata a conoscere. Perché quando Eugene Malou, notissimo imprenditore edile da tempo tormentato dai debiti, si spara un colpo di pistola di fronte alla casa dell'uomo cui aveva per l'ennesima volta chiesto un prestito, l'unico pensiero della moglie è quello di rifugiarsi a Parigi, mentre la figlia è ben lieta di accettare la generosità del suo amante. Rimane il diciassettenne Alain a cercare di tirare le fila della figura di un padre che non ha realmente conosciuto. Ad indagare per scoprire il perché di un suicidio che, per quanto la situazione fosse difficile, davvero non trova spiegazione. Ma allora, chi era davvero Eugene Malou? È a questa domanda che Alain deve necessariamente rispondere, non solo per trovare un senso alla morte di suo padre, ma soprattutto per riuscire a vivere la propria vita.
Athena Barbera
aristide1970 - 25/01/2013 20:10