La Natura non si affretta mai; i suoi sistemi procedono ad un ritmo regolare. Il bocciolo cresce impercettibilmente, senza fretta né confusione, come se pochi giorni di primavera durassero in eterno. Tutte le sue operazioni prese singolarmente sembrano essere, per quanto riguarda il tempo, il singolo oggetto per il quale tutto indugia. Ma perché allora l'uomo dovrebbe sbrigarsi come se qualcosa, a parte l'eternità, fosse destinato all'ultima azione? Egli non dovrebbe consumare tanti secoli, così da potersi dedicare per bene al minimo compito, anche fosse soltanto tagliarsi le unghie. Se il sole che tramonta sembra farlo affrettare per sfruttare al meglio il giorno mentre finisce, il canto dei grilli non manca di rassicurarlo, regolare come era in principio, insegnandogli a prendersi il suo tempo, d'ora in avanti. L'uomo saggio è tranquillo, mai impaziente o irrequieto. In ogni istante rimane lì dov'è, come alcuni che, camminando, riposano l'intero corpo ad ogni passo, mentre altri, dato che non rilassano mai i muscoli della gamba, sono costretti a fermarsi dalla fatica accumulata. Così, il saggio non è impaziente che il tempo lo aspetti, né è lui ad aspettarlo.