Cesare Zavattini inizio a tenere regolarmente un diario il 14 gennaio del 1941 e continuo a "resocontare" le sue giornate sino al 1987. I quaderni zavattiniani sono da subito "un tritume di nomi di fatti di pensieri", un coacervo di temi, personaggi, azioni, progetti, ricordi: cronaca personale e storia italiana formano un amalgama denso e di estremo interesse per il lettore che ha modo di entrare nella mente di un uomo che e stato uno degli artisti piu originali e complessi del Novecento. Zavattini racconta e confessa con un desiderio di sincerita, di conoscenza, di verita disarmanti, nella forma che piu gli era congeniale: la scrittura in prima persona, autobiografica, nutrita di immagini e di pensiero, riuscendo a offrire un quadro esatto e insieme appassionato di protagonisti e fatti cruciali del suo tempo. La parte piu significativa e rappresentata dalle anteprime inedite di soggetti cinematografici e dei progetti letterari e poetici in nuce, un corpus di poetica di valore inestimabile. Non mancano momenti lirici, nelle frequenti descrizioni di passeggiate, di luoghi dell'anima (Luzzara, il suo paese, il Po, Roma); nella cura commovente di una famiglia numerosa, nell'amore per il padre, figura onnipresente, invocata e mai dimenticata. Za e un uomo, con le sue debolezze, ma anche e soprattutto un intellettuale raffinatissimo e colto, curioso, vorace, consapevole di se eppure mai autocelebrativo, che si interroga sul proprio lavoro, sulla vita, i sentimenti, su grandi temi come la pace, l'esistenza di Dio, e delinea con arguzia critica un ritratto originale di tutti coloro che percorsero un tratto di strada accanto a lui lasciando un segno indelebile nel mondo. In questo secondo volume sono raccolti, a cura di Valentina Fortichiari, i diari degli anni sessanta e settanta, ossia dal 1961 al 1979.