Dimenticato di dimenticare

Dimenticato di dimenticare ripropone un tema caro a Dacia Maraini: la memoria, anzi la perdita della memoria. Una dimenticanza che non è un lapsus, distrazione del pensiero, ma profondo rifiuto della storia come sistematrice credibile di eventi e ragioni. Con una mano si distrugge il passato, con l'altra si fruga preoccupati e ansiosi fra le macerie per pescare qualcosa di riconoscibile.
Alcune poesie narrative, legate a eventi e personaggi del presente aprono la raccolta. Gente viva e morta che si rincorre, si ama, si tortura, si cerca al ritmo di un ballabile spezzato.
Segue un gruppo di brevi poesie che attingono direttamente all'inconscio. Piccoli sogni sibillini che rubano alla memoria negata lampi di ricordo, brandelli di vita vissuta.
La memoria si fa Sfinge e propone degli enigmi, dei frammenti esplosi da ricostruire. O da non ricostruire affatto, da prendere come rivelazioni di quel mondo disorganizzato e bizzarro che è la coscienza mnemonica.

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