Un declino economico ormai riconosciuto, una situazione sociale difficile che fa prevedere nuove tensioni e forse anche conflitti aperti in un futuro non troppo lontano, un sistema costituzionale inceppato e, nonostante la perdurante superiorità militare, un certo disarmo psicologico nel paese dopo i fallimenti degli anni di Bush: è in questo contesto che l'«America first» della presidenza Trump ha segnato una svolta epocale. Liberandosi dai lacci creati da una politica estera imperiale non più sostenibile, gli Stati Uniti si riposizionano: arretrano per preparare la riscossa. Nel mondo multipolare di oggi la promessa di un ritorno alla grandezza di un tempo sembra utopica, il paese però ha ancora grandi risorse e capacità di recupero. Ciò che rende incerto il suo cammino non sono le minacce esterne ma i pericoli tutti interni di una società oramai profondamente divisa sul proprio futuro.