Arigliana, "cinquanta case di pietra e duecento abitanti", è il paesino sulle montagne della Lucania dove Pietro e Nina trascorrono le vacanze con i nonni. Un torrente che non è più un torrente, un'antica torre normanna e un palazzo abbandonato sono i luoghi che accendono la fantasia dei bambini, mentre la vita di ogni giorno scorre apparentemente immutabile tra la piazza, la casa e la bottega dei nonni; intorno, una piccola comunità il cui destino è stato spezzato da zi' Rocco, proprietario terriero senza scrupoli che ha condannato il paese alla povertà e all'arretratezza. Quell'estate, che per Pietro e Nina è fin dall'inizio diversa dalle altre - sono rimasti senza la mamma -, rischia di spaccare Arigliana, sconvolta dalla scoperta che dentro la torre normanna si nasconde una famiglia di stranieri. Chi sono? Cosa vogliono? Perché non se ne tornano da dove sono venuti? è l'irruzione dell'altro, che scoperchia i meccanismi del rifiuto. Dopo aver catalizzato la rabbia e la paura del paese, però, sono proprio i nuovi arrivati a innescare un cambiamento, che torna a far vibrare la speranza di un Sud in cui si mescolano sogni e tensioni. Un'estate memorabile, che per Pietro si trasforma in un rito di passaggio, doloroso eppure pieno di tenerezza e di allegria: è la sua stessa voce a raccontare come si superano la morte, il tradimento, l'ingiustizia e si diventa grandi conquistando il proprio fragile e ostinato splendore.
La recensione del libraio
«Ti insegneranno a non splendere. E tu splendi». E tu splendi è un romanzo che parla dritto all’anima e, probabilmente, anche alla coscienza di ognuno di noi. Proprio come Pietro, Nina o Josh, ognuno di noi, almeno una volta nella vita è stato stigmatizzato ed additato come diverso. In questo romanzo viene dimostrato come la non-conoscenza di qualcosa ne comporti il più delle volte il rifiuto: ciò che non conosciamo e che non campiamo può spaventarci, proprio perché non ci sforziamo di comprenderlo. È per questo che Giuseppe Catozzella dice che «la paura è una bugia»: perché abbiamo paura di ciò che non conosciamo e che, per questo, ci sembra mostruoso e pericoloso. Pietro - l’autore della “grande scoperta” nel romanzo - insieme alla sorella Nina sa cosa vuol dire essere additato come diverso: emigrati dalla Basilicata a Milanox (che a tratti gli ricorda il Bronx), i due fratelli cercano di integrarsi ma non ne hanno il tempo, poiché vengono “rispediti” di nuovo al Sud dai nonni e devono nuovamente “lottare” per farsi accettare. Una volta lasciata la terra di origine, infatti, si è visti come stranieri; quando ci si ritorna, con il bagaglio di nuove esperienze e con il fardello del proprio passato, si è visti come estranei rispetto alla persona che si era prima di partire. Anche per questo, Pietro e Nina - a dispetto degli altri bambini - accolgono Josh e la sua famiglia senza nessuna forma di pregiudizio. Pregiudizio che vive e si alimentata all’interno del Paese, dove “straniero” viene associato a pericoloso. Ma, nel corso del romanzo, la scoperta di un fine comune si dimostra più grande e più forte delle differenze linguistiche, culturali e religiose. È così che, nel tentativo di raggiungere un unico scopo, i pregiudizi vengono abbandonati a favore del buon senso e della speranza. Nell’estate che sarà caratterizzata da questa grande scoperta, Pietro sarà accompagnato dalla figura della madre - scomparsa - e da una domanda che lo assillerà per l’intero romanzo. Ma, alla fine, la risposta sarà valsa l’attesa. Bello, profondo, toccante, vitale ed emozionante. Tutto tra le righe e le parole di Giuseppe Catozzella.
Giuseppe Catozzella nasce a Milano l'8 giugno 1976 ed è uno scrittore e giornalista di reportage.
Si laurea in Filosofia all'Università degli Studi di Milano con una tesi sulla logica nel pensiero di Nietzsche, sostenuto e spronato dal suo maestro e correlatore di tesi Carlo Sini.
Inizia subito la carriera di giornalista, facendo e proponendo molti reportage su riviste di stampo internazionale, cosa che gli permette di viaggiare per il mondo sin sa subito. Il suo primo romanzo Espianti (