Scrittore, autore, drammaturgo, sceneggiatore, conduttore televisivo e speaker radiofonico: Alessandro Baricco non tralascia nessuna delle professioni legate al mondo della cultura e della narrativa. Nasce a Torino il 25 gennaio 1958 e nel suo percorso di studi si laurea in Filosofia e si diploma in Pianoforte al Conservatorio.
Esordisce nel mondo letterario con il saggio Il genio in fuga. Due saggi sul teatro musicale di Gioacchino Rossini, ma otterrà il successo meritato con il suo primo romanzo:
Ho amato il Baricco di "Castelli di rabbia", "Oceano e mare" e soprattutto "Seta". Lo stile è sempre il suo ma la storia è inverosimile e a tratti anche irritante. Mi ha deluso, non è il Baricco che amo.
Emmaus
Anonimo - 18/02/2010 16:05
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Credo che il commento da dare a questo libro sia quello che il mitico Fantozzi diede per la "corazzata Potionkyn". Il commento filosofico di Baricco per ogni minima situazione diventa stucchevole. Come, per chi l'ha vissuto, è quasi evidente che non ha mai frequentato un gruppo giovanile parrocchiano, soliti stereotipi sui cattolici repressi e schiavi del sesso.
Emmaus
Anonimo - 31/01/2010 10:56
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La caduta degli dei in versione Baricco è godibile e ben scritta, mantenendosi sui livelli cui da tempo lo scrittore ci ha abituato. La storia in sè, a mio gusto, è meno interessante di altre (non a livello della splendida "Oceano mare", per intenderci), ma ciò non mi ha impedito di divorare il libro in 2 piacevoli serate. Piacevole diversivo.
Emmaus
Anonimo - 11/01/2010 16:06
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Con Baricco ho chiuso... pensare che ne ero stata conquistata dopo "Novecento", ma aldilà di quello non si salva molto a mio parere...
Emmaus
Anonimo - 04/01/2010 11:45
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Bisogna dire che la storia c'è, che questo nuovo esperimento stilistico funziona, e che non bisogna biasimare chi non apprezza e non comprende l'ingegneria poetica di Baricco. E' rassicurante sapere che in questa Epoca della Comunicazione dove centinaia di giornalisti " molti dei quali surrogati " si spacciano per scrittori, c'è ancora qualcuno capace di mettere le parole al servizio della narrazione. C'è chi scrive e chi sa scrivere. La differenza è tutta lì.
Emmaus
Anonimo - 02/01/2010 18:23
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La storia del gruppo di adolescenti è di una banalità sconcertante. I riferimenti religiosi non fanno che peggiorare la situazione. Qua e là però azzecca qualche situazione e qualche bella frase...
Emmaus
Anonimo - 10/11/2009 12:38
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Una storia frammentata senza un filo logico, personaggi appena abbozzati, qualche scena di sesso qua e là per creare di ravvivare l'esangue lettore. E' tutto voluto? Deve essere sconclusionato ed abbozzato? Può darsi, ma a me non piace. In sintesi un brutto libro, un bel titolo ed una copertina elegante
Anonimo - 14/09/2011 10:41
Anonimo - 18/02/2010 16:05
Anonimo - 31/01/2010 10:56
Anonimo - 11/01/2010 16:06
Anonimo - 04/01/2010 11:45
Anonimo - 02/01/2010 18:23
Anonimo - 10/11/2009 12:38