Un delinquente morto nel rogo di un magazzino lungo il Tamigi e un complice ritenuto responsabile del suo omicidio. Il caso si prospetta molto serio per l'avvocato Daniel Pitt, al primo incarico in un prestigioso studio legale di Londra dopo la laurea conseguita a Cambridge. C'è anzi chi si stupisce che debba occuparsene lui, a meno che non sia intervenuto il padre, ovvero Thomas Pitt, influente capo della Sicurezza nazionale. Ecco, se esiste una cosa che urta profondamente Daniel è il sospetto di nepotismo; una ragione di più per assumere la difesa dell'accusato e dimostrare le proprie capacità cercando di scagionarlo. Purtroppo la posizione dell'assistito, che si dichiara innocente appellandosi a circostanze accidentali, appare disperata: difficile infatti credere a questa versione, poiché la vittima non è rimasta soffocata dal fumo dell'incendio, ma ha avuto il cranio spaccato da un colpo fortissimo sferrato forse con un randello. Daniel tuttavia è determinato a scavare nella vicenda indagandone ogni implicazione, fino a spingersi ben oltre le sue aspettative. E a scoprire che il peggior marciume non si annida tanto nei bassifondi della società, quanto negli ambienti più insospettabili.