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Cosa c'entra una bistecca col patriarcato? Perché sono le donne che cucinano, ma di rado lavorano come chef stellate? Il lavoro agricolo è roba da maschi? Possiamo essere femministe e continuare a mangiare carne? Cos'è il "carnofallogocentrismo"? Qual è il nesso tra riviste femminili e disturbi dell'alimentazione? Il gustoso saggio della giornalista francese Nora Bouazzouni ci dimostra come tutto ciò che ha a che fare con il cibo abbia, da sempre, anche un ruolo nella sottomissione del genere femminile. Secondo l'autrice, il posto delle donne nella preparazione e consumazione del cibo è sistematicamente occultato e strumentalizzato dal patriarcato. Dai ristoranti di lusso ai campi coltivati, dal marketing dei prodotti alimentari agli allevamenti di bestiame, dalla preistoria alla cucina di casa, le donne sono state e sono relegate ai margini, sessualizzate come carne da macello o controllate attraverso il cibo.Con uno stile succulento e un quadro teorico strutturato, Bouazzouni fa luce sulle relazioni ambigue o distruttive tra carne animale e corpi delle donne, tra addomesticamento ed emancipazione, tra genere e gastronomia. Alla fine, l'ingrediente più indigesto è proprio il patriarcato.

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Faminismo
 

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