Sono milioni gli uomini, duramente provati, che si pongono un'assillante domanda sul senso del proprio patire. Il grido di Giobbe, uomo di ogni tempo, sale incessantemente verso un Dio apparentemente immerso in una pace imperturbabile. Viceversa, egli è così coinvolto da inviare il suo Verbo fatto carne, da farsi egli stesso "uomo dei dolori". L'autrice accompagna il lettore a meditare sul mistero del dolore e della morte alla luce della parola di Dio. "Le pagine che seguono desiderano condurre a scoprire, attraverso l'esperienza esistenziale di Giobbe, il tesoro di cui è portatore: la capacità di soffrire e di offrire, che deriva dalla capacità di amare ed è segno di maturità umana e spirituale" (dalla Premessa).