«Le novelle le ho scritte colla semplicità che le ho sentite raccontare da bocche volgari; in esse dunque è la lingua e lo spirito bolognese». Carolina Coronedi Berti ci permette di tuffarci in un mondo senza tempo, dove i personaggi, il più delle volte femminili, affrontano il cambiamento con coraggio e determinazione, riportandoci insegnamenti ancestrali che possiamo ancora condividere. La "fola" bolognese non ha una connotazione specifica di fiaba e nel gergo quotidiano la si identifica con la favola; nella sua struttura sono presenti spesso personaggi magici e il finale riporta sovente voci proverbiali o moniti. L'autrice compie un'enorme opera di ricerca sugli usi linguistici, sulle abitudini popolari e sui racconti della tradizione bolognese, con un metodo degno della migliore filologia e antropologia, consolidando così le tradizioni e lasciando questo tesoro a Bologna e alla Storia. La traduzione in italiano delle novelle desidera essere un invito ad approcciarsi in modo facilitato al suo nobile lavoro. «Il mio lavoro, nato tra le cure della famiglia [...], venne fatto da me con quel fermo volere, di cui se ne dubita la donna esser capace».