Di felicità si parla molto al giorno d'oggi. Forse troppo. E immancabilmente all'idea del benessere si associa, in maniera diretta o indiretta, la necessità di consumare, acquistare, spendere. Questo libro ribalta molte delle convinzioni che circolano a proposito di quello che serve per essere felici. È un invito ad ascoltare noi stessi, senza essere distratti dagli slogan del marketing, e a mettere in atto un'operazione, lenta ma progressiva, di ricerca dell'essenziale attraverso l'abbandono delle nostre "zavorre" materiali e mentali. La nostra idea di felicità sostenibile parte dal concetto della frugalità, che non è la virtù degli avari, bensì quella di chi sa godere pienamente di ciò che ha già. Perché essere felici non è avere quel che si vuole, ma volere quel che si ha.