Stabilito che i quadri non sono nati per i musei e che sono stati dipinti da persone in carne e ossa, sarà a parer mio interessante compiere un ulteriore passo in avanti, per rivolgere l'attenzione alle botteghe e/o le abitazioni degli artisti, verso i luoghi cioè dove le opere hanno assunto consistenza materiale e dove gli artisti hanno fisicamente vissuto. Si tratta insomma di testimonianze magari anomale, eppure di rara efficacia per loro immediatezza di lettura e accuratezza di collocazione nella griglia spazio-temporale. Mi riferisco insomma a quel che è visibile passando per la via, cioè alle targhe commemorative poste sui muri delle case, vicino ai portoni.
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