Originario di Bardi, Francesco Sidoli da orologiaio si convertì gradualmente alla fotografia: alla fine degli anni Cinquanta del XIX secolo partecipò all'Esposizione di Parma con saggi fotografici, testimoniando per la prima volta l'interesse per quest'arte che sarebbe diventata l'unica professione dal 1863. Nel 1865 acquistò la privativa del "doppio fondo fotografico, sistema Crozat", che diede grande impulso allo stabilimento fotografico di Strada Diritta n. 6. Nel 1866 aprì una succursale a Roma, dove si misurò con alcuni dei grandi nomi della fotografia italiana dell'epoca. Significativa e interessante fu, poi, la vicenda che vide i potenti fratelli D'Alessandri contrapporsi - anche per via giudiziale - al fotografo piacentino per quanto riguarda l'utilizzo del "doppio fondo fotografico a velatura lucida". Sidoli lavorò per l'editore e archeologo John Henry Parker e fu Socio corrispondente dell'Accademia «Raffaello» di Urbino. Intorno al 1874 rientrò a Piacenza, dove morì nel 1896.