«I protagonisti di questi racconti procedono in bilico sul limite del giusto cammino, talvolta tentati, ma anche spaventati, da un cambio di direzione che potrebbe significare la redenzione o l'abisso. Scegliere il percorso più accidentato, che si allontana dalla via maestra, dove procedono le vite comuni, potrebbe sembrare una casualità ma nell'allontanarsi dal bivio i protagonisti provano sempre più forte l'ebbrezza data dal seguire la propria vera natura, e anche se apparentemente procedono fuori di strada, quella è forse l'unica via percorribile per dare compimento alla loro identità. Siamo di fronte a «uno scrittore maturo, con un proprio originale sguardo sul mondo, capace di cogliere nelle storie che racconta i minimi dettagli, ma anche di andare oltre la linea sottile che definisce normalità e anormalità. Perché Stefano Moscatelli dentro di sé, in una zona ben nascosta del suo inconscio, al riparo di quel suo modo razionale e controllato di rapportarsi con gli altri, è - come si evince già dal primo racconto di questo libro, "Aspettami" - un inquieto, alla ricerca del brivido che dà la vertigine.» (dalla postfazione di Adriana Beverini)