Giro d'Italia con delitto o "con delitti", quelli commessi profanando la sacralità della corsa, è un giallo classico negli ingredienti e moderno nelle salse, rigoroso e particolare, con soluzione completa e inattesa non all'ultima pagina e neppure all'ultima riga, ma all'ultima parola della narrazione. Protagonista è la corsa rosa, che compie i suoi cent'anni in questo 2009. Le comparse sono moltissime, dal pubblico ai corridori ai cosiddetti suiveurs (giornalisti, amici, parenti, meccanici, tecnici, organizzatori, poliziotti...). I delitti sono truci, ma non trucidi. Si sentono più applausi ai ciclisti che grida di terrore, ma il racconto toglie il fiato e toglie la voglia di fare tappa per sostare nella lettura.
Tutto sommato un buon libro, scritto in maniera semplice e comprensibile come dovrebbe essere scritto un qualsiasi buon articolo di giornale (l'autore è un giornalista sportivo e non solo). La storia è incentrata sul giro d'italia di ciclismo, narra le vicende del circo che ruota attorno all'evento Rosa e nell'appendice oltre a un'intervista al ciclista Saronni comprende un manabile per la conoscenza della bicicletta e delle sue curiosità. La storia è molto semplice ma comunque ben narrata priva di colpi di scena ad effetto ma non banale, sostanzialmente un buon libro per chi è appassionato di bicicletta o per chi si vuole avvicinare alla passione con la lettura in maniera molto soft.
Anonimo - 23/10/2011 22:53