Come nella migliore tradizione delle commedie romantiche, il primo incontro tra Joe Bastianich e l'Italia è un disastro. Figlio di esuli istriani emigrati a New York, Joe detesta l'inglese zoppicante e il forte accento dei suoi familiari, il panino con la trippa che alle volte trova nel lunchbox e il nomignolo che nonna Erminia gli ha affibbiato, Giuseppino. Solo quando, adolescente, scopre le colline di Montalcino e il fascino borghese di Milano comincia a guardare al Belpaese con meno diffidenza. Ancora meglio, finita l'università, sarà passare un anno girando la penisola in lungo e in largo al volante di una Fiat Croma che spesso è anche il suo ricovero notturno. Al ritorno in America diventa un restaurant man di grande successo, e per vent'anni l'Italia rimane soltanto una sorta di flirt estivo. Ma quando scopre che il format televisivo di MasterChef andrà in onda anche nel nostro Paese, fa di tutto per diventare uno dei giudici dell'edizione locale. Tra Joe e l'Italia sarà infine amore, mentre il pubblico tv lo consacra come una delle celebrità più anticonvenzionali del piccolo schermo.