Negli anni della persecuzione dell'imperatore Decio e della conseguente questione dei lapsi (coloro i quali avendo rinnegato la fede cristiana a motivo della persecuzione, pentitisi chiedevano il reintegro nelle fila della Chiesa), il presbitero di Roma, Novaziano, scrive una lettera pastorale - poi tramandata nel corpus delle opere di Cipriano - in cui ripercorre le motivazioni del rifiuto cristiano degli spettacoli pagani. Il tema si proponeva all'attenzione della comunità cristiana con nuove sfaccettature. Il rischio della contaminazione con l'idolatria, il rifiuto degli usi e dei costumi pagani in forza dell'edificazione di una nuova morale e concezione del mondo, sono solo alcuni dei punti fermi analizzati da Novaziano.