Una febbre di rivolta sta percorrendo il nostro mondo in preda alla crisi economica. Movimenti di protesta assolutamente nuovi, dai giovani egiziani di piazza Tahrir agli Indignados spagnoli fino a Occupy Wall Street sfuggono a tutte le analisi politiche tradizionali, e si presentano, pur nelle loro differenze, come il fenomeno socialmente più interessante degli ultimi anni. Si affaccia sulla scena della storia un aspetto inedito della globalizzazione: reti autonome di cittadini che sfidano, in modo apparentemente spontaneo, gli attuali assetti del potere. E che ci pongono così una richiesta che non si accontenterà di risposte riciclate. Postfazione di Damiano Cantone.