Il Regno della Prateria è una strana, inquietante enclave della profonda provincia rurale americana: all'apparenza si tratta semplicemente di uno squallido campo caravan sulla riva di un lago nei pressi di Cargill City. Qualcuno dice che ci abiti un serial killer. Ma in realtà è una sorta di terra promessa per ogni specie di disperati e derelitti. E soprattutto è il regno dei tre Grass Kings, i re della Prateria, tre fratelli in lotta da tempo con le istituzioni locali e soprattutto con lo sceriffo di Cargill, Humbert. Il più anziano è Bruce: ex sceriffo della città di Raven, passa le giornate a pattugliare il Regno, ne è diventato la polizia non ufficiale. Robert, suo fratello minore, è il vero sovrano, ma è anche il più solo e infelice: qualche anno prima la figlia Rose è scomparsa nei pressi del lago, e di lì a poco anche della moglie si è persa ogni traccia. Infine c'è Ashur, il fratello più giovane, appena un ragazzo. E poi c'è Maria: è emersa un giorno dal lago, davanti alla porta di Robert, in cerca di rifugio. Lui l'ha accolta, l'ha accudita fino a che Maria non ha recuperato le forze, nell'illusione che quella giovane donna misteriosa possa essere la figlia perduta. Ma forse la sua decisione porterà alla rovina quel misero regno...
Ho apprezzato molto luso dellacquerello e del tratto nero che ricorda uno schizzo, soprattutto in quelle pagine in cui gli autori si sono dedicati ai ricordi.
Così come luso di certe tonalità per le scene ambientate nel Regno della Prateria in contrapposizione a quelle a Cargill.
Tra i miei passaggi preferiti ci sono quello in cui Robert sale a cavallo e il presente si fonde al passato come una favola.
La scelta di colori pastello per parlare della figlia, il drago che diventa aereo: sono tutti elementi che hanno dato spessore al tormento del personaggio Robert.
Mi è piaciuta anche molto la contrapposizione città-prateria con il rimando alla battaglia tra cowboy e indiani, dove i primi si erano auto-eletti a popolo civilizzato paragonando i secondi a bestie.
Elementi che vengono subito contraddetti dalle figure degli sceriffi, uomini irrispettosi della legge e delle altre persone.
La vera protagonista è comunque lindagine, lungo la quale si vengono a conoscere diversi personaggi interessanti, di cui avrei apprezzato un approfondimento maggiore.
Maria è lesempio principale: avrei voluto conoscere di più il suo tormento. Mi è dispiaciuto vederla come un semplice collegamento tra le due città, e di conseguenza tra due uomini in lotta (lo sceriffo e Robert). Proprio per la sua situazione di vittima penso si meritasse di più di essere un semplice escamotage.
Francesca Panciroli - 06/09/2020 10:44