Cingolani ha raccontato assedi, colpi di mano, offensive e operazioni di commando in cui gli eserciti sono assenti e gli Stati hanno, nella migliore delle ipotesi, un ruolo ambiguo. In questo 'brave new world' i leader sono amministratori delegati, banchieri, finanzieri, brokers. Al posto del governo siede il consiglio d'amministrazione, al posto del parlamento l'assemblea degli azionisti. I matrimoni dinastici si chiamano mergers e le annessioni acquisitions. Queste nuove potenze hanno un territorio incerto, soggetto ad allargarsi o a restringersi secondo gli umori del mercato. I loro cittadini si chiamano azionisti e investitori, ma possono emigrare da un giorno all'altro; i passaporti si chiamano certificati azionari o carte di credito. E' questa la politica internazionale del futuro? Sono queste le potenze emergenti che domineranno la società internazionale? E ancora: quale sarà in questo nuovo mondo il ruolo dell'America? Siamo forse alle soglie di un'era in cui l'ordine economico sarà più importante, per il destino dell'umanità, dell'ordine politico? (Sergio Romano)