"Anche soltanto parlare di moralità della guerra non è impresa facile, perché la guerra è 'un inferno', come dice Walzer, e comunque un male in sé. Pur concesso ciò, si può riconoscere che due siano i problemi tipici della moralità in guerra. Valutare se e quando ricorrervi sia giusto e la liceità morale dei mezzi adoperati per ottenere la vittoria (indipendentemente dalla giustezza o meno del ricorso alla guerra). Walzer parte dall'assunzione che la guerra e le azioni militari siano giustificabili in alcuni casi e non in altri nella pratica del discorso morale collettivo. 'Guerre giuste e ingiuste' può essere così letto come un repertorio di casi su cui il filosofo adopera la sua immaginazione teorica e la sua capacità etica. La conquista ateniese di Melo, la ribellione dei generali a Hitler, l'invasione della Cecoslovacchia e della Polonia, la guerra dei sei giorni di Israele contro gli Arabi, la guerra americana in Vietnam, ma anche Cuba, la guerra di Corea, la guerra di Spagna, la campagna di Mao per impadronirsi della Cina, il terrorismo dell'Ira, la guerra della Francia in Algeria, Beirut, il processo di Norimberga" (S. Maffettone)