Tony Pagoda è un cantante melodico con tanto passato alle spalle. La sua è stata la scena di un'Italia florida e sgangheratamente felice, fra Napoli, Capri, e il mondo. È stato tutto molto facile e tutto all'insegna del successo. Ha avuto il talento, i soldi, le donne. E inoltre ha incontrato personaggi straordinari e miserabili, maestri e compagni di strada. Da tutti ha saputo imparare e ora è come se una sfrenata, esuberante saggezza si sprigionasse da lui senza fatica. Ne ha per tutti e, come un Falstaff contemporaneo, svela con comica ebbrezza di cosa è fatta la sostanza degli uomini, di quelli che vincono e di quelli che perdono. Quando la vita comincia a complicarsi, quando la scena muta, Tony Pagoda sa che è venuto il tempo di cambiare. Una sterzata netta. Andarsene. Sparire. Cercare il silenzio. Fa una breve tournée in Brasile e decide di restarci, prima a Rio, poi a Manaus, coronato da una nuova libertà e ossessionato dagli scarafaggi. Ma per Tony Pagoda, picaro senza confini, non è finita. Dopo diciotto anni di umido esilio amazzonico qualcuno è pronto a firmare un assegno stratosferico perché torni in Italia. C'è ancora una vita che lo aspetta.
La nostra recensione
Sorrentino, oltre ad essere un ottimo regista premio Oscar è anche un grande narratore. Ci regala questo romanzo grottesco, tragicomico, assurdo. Puro stile Ammaniti. Personalmente, durante la lettura, ho alternato momenti di puro divertimento ad altri di leggera noia: essendo una storia narrata in prima persona dal protagonista, è impostata a mo' di dialogo amichevole, ricco di aneddoti e riflessioni. Bene, alcuni di questi aneddoti e riflessioni sono spassosissimi e riescono a tenere il lettore incollato alle pagine, altri mi sono sembrati un po' troppo prolissi, facendomi visualizzare il protagonista come il classico conoscente logorroico che cerchiamo sempre di evitare per non rimanere avvinghiati nella sua rete di chiacchiere inutili.
Semplicemente fantastico...meraviglioso. Tono letterario duro, crudo, reale e volgare. Ironico e amaro. Lo consiglio ai lettori maschi età 25- 45 anni. Chi ama il romanticismo non lo compri...anche se alla fine c'è un po di sentimentalismo. Comunque basta leggere il primo capitolo per non staccarti piu dalla lettura! Uno dei piu bei libri che io abbia mai letto. Grazie Paolo..
Hanno tutti ragione
Anonimo - 26/06/2010 14:51
5/
5
Nonostante la dichiarata fede nelle sfumature della premessa, Paolo Sorrentino, alla sua maniera, senza mezze misure, analizza impietosamente le tendenze e le aporie dello spirito contemporaneo. Questo compito nel romanzo è affidato al "cantante esistenzialista" Tony Pagoda, uno straordinario personaggio che era già comparso nell'universo filmico di Sorrentino in "L'uomo in più" e che qui è riproposto ulteriormente maturato in versione letteraria. Ripercorrendo la carriera di Tony, dai primi anni settanta ad oggi, si assiste impietosamente all'inesorabile decadenza del nostro Paese. Le piccole città di provincia dell'Italia centrale desolatamente rappresentate in tutto il loro vuoto culturale, il mondo pirotecnico e megalomane della Little Italy newyorkese, la fatiscenza delle favelas brasiliane, la Roma incartapecorita nel finto delirio dei reality odierni, sono spietatamente messi a nudo, fin quasi a fare male. La cocaina, che scorre a fiumi dall'inizio alla fine del romanzo, accompagna inesorabilmente un'umanità smarrita e disillusa verso il Nulla. Tutte le categorie sono abolite, tutto è diventato insopportabile, valgono solo le sfumature per sopravvivere. La narrazione ora comica, ora fantastica, ora tragica è essa stessa schizofrenica come il protagonista. Così, tra comodini vuoti e pomeriggi domenicali inesorabili, tra segretarie 'amanti per sempre' e vigliacchi professori universitari senza umorismo, Sorrentino racconta, con estremo acume psicologico - sorprendente considerata la sua giovane età - l'angoscia incombente della vecchiaia che sopraggiunge. Dissolte tutte le illusioni, persi nel mondo dei binomi ossimori e delle categorie obbliganti, anche gli intellettuali si scoprono senza diritti: il pensiero non è più indispensabile.
Hanno tutti ragione
Anonimo - 23/05/2010 21:48
1/
5
Non compratelo. Qualche rarissimo spunto, comunque non eccezionale, in un mare di noia e luoghi comuni mascherato da filosofia del cinismo.
Hanno tutti ragione
Anonimo - 21/05/2010 22:21
5/
5
Pirotecnico, emozionante, divertente, leggero e profondo. Bellissimo
Anonimo - 25/09/2011 02:07
Anonimo - 26/06/2010 14:51
Anonimo - 23/05/2010 21:48
Anonimo - 21/05/2010 22:21