La nostra è, ogni giorno di più, una civiltà nella quale le cose stesse (gli originali), le realtà "autentiche", avvolte, quasi sopraffatte, nel mare delle interpretazioni, delle immagini e delle informazioni, sembrano dileguarsi. Ciò spiega come mai si moltiplichino i dibattiti su "senso e significato", sugli "effetti", sulla semiosi infinita, sul rapporto originale-copia e così via. L'ermeneutica filosofica proposta da Gadamer in "Verità e metodo" (1960) ha affrontato in profondità tali tematiche, ricollegandosi al concetto heideggeriano di temporalità. Dopo più di trent'anni l'autore del volume si chiede quale sia il senso complessivo della "svolta" filosofico-ontologica dell'ermeneutica.